Valdi Spagnulo Tropici della scultura – Studio 28nero Firenze 2024

9 marzo 2024 / NEWS /
Valdi Spagnulo  - 15 1 2024

 

Valdi Spagnulo. Tropici della scultura

testo di – Giacomo Biagi

Studio 28nero - via Ghibellina 28r, 50122 Firenze

22 marzo – 22 aprile 2024

Opening venerdì 22 marzo, ore 18:30.

 

Venerdì 22 marzo, presso Studio 28nero, inaugura la prima mostra monografica dedicata a Valdi Spagnulo in Firenze. Valdi Spagnulo. Tropici della scultura, accompagnata da un catalogo con testo di Giacomo Biagi, presenterà gli assemblaggi, i grandi telai distorti e le composizioni di linea in ferro e acciaio inox, di un artista dal consolidato background e che ha operato con costanza nel segno di un ripensamento pratico di cosa si possa intendere per scultura e al contempo per immagine. Per una prima volta in una sede fiorentina, la mostra proporrà un confronto tra opere distintive dei primi anni 2000 e del decennio successivo, con la produzione recente, per cogliere i caratteri di continuità e discontinuità di una produzione, proposta qui entro una lettura ulteriore di quel modo, peculiare di Spagnulo, di applicarsi alla pratica scultorea. Esemplari come Sfiorar la luna, 2005, o realizzazioni come La domus di Zeus, 2015 perimetrano con le loro strutture a terra o a parete una poetica la quale si qualifica per una distintiva compenetrazione tra la bidimensionalità del disegno e del piano pittorico, con la tridimensionalità e il volume dei codici viceversa tipici di scultura e architettura. Opere recenti come Domus in aqua, 2023, testimoniano della continuità della produzione dell’artista in linea alle precedenti stagioni, ma nella reinvenzione dei disegni d’insieme, dei meccanismi plastici e delle linee forza che scandiscono l’immagine. La mostra sarà occasione per cogliere anche il passaggio di Spagnulo alla sperimentazione di nuovi materiali e ulteriori formati: la stagione dei plexiglass, colorati e trattati, delle prove dei primi 2000 sarà confrontata a opere in cui sui telai distorti e le strutture metalliche, Spagnulo inserisce adesso frammenti di pasta vitrea e vetro soffiato, la cui natura materica carica di nuova sensibilità ciascuna realizzazione. Suggestioni alle volte paesaggistiche alle volte zoomorfe, si combinano con una sintassi di contrasti materici cadenzata da retaggi volta volta rinegoziati: costruttivisti, surreali o dal primitivismo archetipo, e nondimeno inscrivibili entro i codici qui derogabili della scultura analitica, ma arricchiti di una lavorazione e di una sensibilità ereditata dalla stagione dell’informe. Esordiente pittore negli anni Ottanta, intercettato e valorizzato da critici e storici dell’arte come Franco Solmi e Elena Pontiggia, Rossana Bossaglia e Luciano Caramel, è il il 2017 quando Matteo Galbiati e Kevin Mc Manus affermano come la scultura di Valdi si imponga quale “grafismo concreto nello spazio, dove segno, materia, architettura, pittura, scultura e disegno paiono fondersi nel gradiente primigenio che le accomuna”, per Luca Pietro Nicoletti infine un dinamismo mistilineo, in cui all’assemblaggio si accompagna un’esigenza narrante restituita entro un “improvviso appunto visivo”. In questa occasione l’immagine-quadro pur sempre presente nell’opera di Spagnulo è presentata in tal senso come un “tropico”, secondo una doppia accezione: da una parte quale tropico in grado di porre a critica e sintesi le consuete distinzioni mediali tra scultura, pittura e disegno; dall’altra come un segno “tropico” in cui all’insieme strutturale e portante, corrisponde pur sempre la possibilità di un’interpretazione non auto-referenziale, bensì immaginifica e intuitiva.

 

Valdi Spagnulo nasce a Ceglie Messapica (Brindisi) nel 1961. Nel 1973 con la famiglia si trasferisce a Milano, aprendosi all’ambito europeo con viaggi in Francia, Germania, Svizzera e iniziando studi artistici dapprima al Liceo Artistico di Brera, poi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1984. L’inizio degli anni Ottanta segna il suo esordio come pittore e l’avvio di una fitta attività espositiva: si segnalano le lunghe collaborazioni prima con la Galleria delle Ore di Giovanni Fumagalli, poi con Spaziotemporaneo di Patrizia Serra. Nel 2001 riceve il primo Premio per la Pittura dell’Accademia di San Luca a Roma, mentre sempre agli anni 2000 risalgono numerose mostre personali e collettive. Al 2023 datano invece la partecipazione dell’artista al Premio d’arte città di Treviglio, a cura di Sara Fontana, e Valdi Spagnulo – Fermar l’aria, curata da Luca Pietro Nicoletti presso Palazzo Sarcinelli a Conegliano Veneto. Attualmente docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, vive e lavora principalmente a Milano.

 

La mostra sarà visitabile dal 22 marzo al 22 aprile 2024 presso Studio 28nero, via Ghibellina, 28r Firenze ,dal lunedì al venerdì, 15.00-18.00, e il sabato 10.00-18.00.

Per info su orari e accessibilità: +39 3493805121; + 39 3356400054; at@28nero.it


VALDI SPAGNULO Fermar L’aria Palazzo Sarcinelli Conegliano Veneto 2023

23 agosto 2023 / NEWS /
V_SPAGNULO_Fermar_L'aria_Conegliano_2023

COMUNICATO STAMPA

VALDI SPAGNULO - FERMAR L’ARIA

PALAZZO SARCINELLI - COMUNE DI CONEGLIANO TV  

A CURA DI: LUCA PIETRO NICOLETTI

OLTREARTE GALLERIA CONTEMPORANEA, CONEGLIANO TV

COMPOSIZIONI MUSICALI: SIMONE ZUAN

DAL 2 SETTEMBRE al 1 OTTOBRE 2023

INAUGURAZIONE : SABATO 2 SETTEMBRE ORE 17.00

PALAZZO SARCINELLI, COMUNE CONEGLIANO - ALLA PRESENZA DELL’ARTISTA

PRESENTAZIONE E TESTO CRITICO DI LUCA PIETRO NICOLETTI

GIORNI E ORARI APERTURA PALAZZO SARCINELLI CONEGLIANO: VENERDI – SABATO – DOMENICA   10.30-12.30  / 15.30-19.30

L’esposizione continua anche negli spazi di: OLTREARTE GALLERIA CONTEMPORANEA,

VIA FELICE CAVALLOTTI 5, CONEGLIANO TV

GIORNI E ORARI APERTURA CONEGLIANO: GIOVEDI 15.30-19.30

VISITE SU APPUNTAMENTO: 338.2705193

Valdi Spagnulo

Luca Pietro Nicoletti

Il colore ha fatto la sua comparsa nella scultura di Valdi Spagnulo intorno al 2018. Non è un retaggio dei suoi esordi da pittore – quando Gillo Dorfles prima di altri riconobbe nelle sue tele polimateriche e rugginose il preludio della ricerca plastica di poco successiva – ma un’idea nuova sviluppata durante la realizzazione di Contrappunto, la grande installazione specchiante esposta a Milano nel gennaio 2019. In quell’occasione, infatti, Valdi aveva intuito che poteva sviluppare il proprio discorso espressivo in una direzione nuova, dopo aver già rodato il connubio tra ferro e plexiglass, dando un colore a quelle parti di scultura trasparenti, attraversate dalla luce, che accentuavano l’impressione di leggerezza tipica del suo lavoro incastonandosi come delle gemme luminose. La scultura di Valdi Spagnulo, infatti, nasce secondo un principio intuitivo, seguendo la vocazione naturale del metallo piegato a mano, conservando la spontaneità di un disegno lineare dallo sviluppo tridimensionale, perimetro di un volume virtuale e attraversabile: una linea ne richiama un’altra, richiede un contrappeso visivo che offra all’occhio un punto su cui sostare alla fine di un itinerario di linea in linea, fra architravi e contrafforti di una “domus” iperuranica. In definitiva, Valdi eredita la tradizione della scultura fatta di assemblaggio, ma vi porta la sensibilità tipica del collage frontale e bidimensionale, e con pezzi di plexiglass colorato e, dal 2023, frammenti di vetro di murano antico che discendono direttamente dal Santomaso delle Lettere a Palladio: un richiamo all’architettura, insomma, ma tradotto con sensibilità pittorica, e con un’allusione iconografica inedita per il suo lavoro. Nelle sagome di questi oggetti “trovati”, infatti, si riconoscono profili che ricordano soli, lune, o segmenti di mare. Sono dettagli di memoria e di nostalgia, ricordi delle proprie origini pugliesi e di colori nitidamente impressi nella memoria anche dopo decenni trascorsi in Lombardia. Forse per questo, grazie a un racconto minimale, fatto di cenni brevi e sentimenti appena accennati, Valdi non è un “costruttore” ma un “poeta”.

Valdi Spagnulo Biografia breve

Nasce a Ceglie Messapica (Brindisi) nel 1961, e trascorre la sua infanzia in Puglia a Grottaglie (TA), località nota per la produzione della ceramica artigianale e artistica, frequentando l’ambiente creativo ed intellettuale dell’area pugliese e non solo sin da giovanissimo, grazie a suo padre, l’artista Osvaldo Spagnulo. Nel 1973 con la famiglia si trasferisce a Milano, aprendosi all’ambito europeo con viaggi in Francia, Germania, Svizzera, e iniziando studi artistici dapprima al Liceo di Brera, poi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1984. Parallelamente, l’inizio degli anni Ottanta segna il suo esordio come pittore e l’avvio di una fitta attività espositiva, fra cui si segnalano le lunghe collaborazioni dapprima con la Galleria delle Ore di Giovanni Fumagalli, poi con Spaziotemporaneo di Patrizia Serra, oltre a numerose altre personali e partecipazioni a collettive presso altri spazi espositivi. Nel 2001 riceve il primo Premio per la Pittura dell’Accademia di San Luca a Roma. Di lui hanno scritto, nel corso degli anni: Rossana Bossaglia, Luciano Caramel, Cristina Casero, Luigi Cavadini, Claudio Cerritelli, Marina De Stasio, Elena Di Raddo, Rachele Ferrario, Lorenzo Fiorucci, Sara Fontana, Matteo Galbiati, Kevin Mc Manus, Luca Pietro Nicoletti, Sandro Parmiggiani, Francesco Poli, Elena Pontiggia, Franco Solmi, Alessandro Trabucco, Miklos N.Varga, Alberto Veca e Giorgio Zanchetti. Sue opere figurano in collezioni pubbliche fra cui l’Accademia di San Luca (Roma); collezione Intesa Sanpaolo (Milano); Museo della Permanente (Milano); Museo della Biennale di Gubbio (Gubbio); Museo Casa Boschi Di Stefano (Milano); Camera del Lavoro (Reggio Emilia); MACAM (Maglione Canavese); Fondazione Museo Michetti (Francavilla a Mare); Museo del Premio Suzzara (Suzzara). Vive e lavora principalmente a Milano. Ha svolto l’attività di docente presso l’Accademia di Belle Arti di Milano, attualmente svolge l’attività di docente presso l’Accademia di Belle Arti di ­Firenze.

 

 


Ritmi Visibili Enrico Della Torre Valdi Spagnulo

16 novembre 2021 / NEWS /
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ENRICO DELLA TORRE – VALDI SPAGNULO

Ritmi visibili

a cura di Kevin Mc Manus

inaugurazione 11/12/13 novembre 2021 dalle ore 17.30 alle 21.00

11 novembre 2021 – 14 gennaio 2022

Studio Masiero, Milano

 

La galleria Studio Masiero è lieta di presentare Ritmi visibili la prima doppia personale di Enrico Della Torre e Valdi Spagnulo. I due artisti, appartenenti a due generazioni diverse e operanti con due media distinti e complementari, la pittura e la scultura rispettivamente.

Della Torre (Pizzighettone, 1931) è una delle voci più personali e intense della pittura del secondo novecento. Esploratore di diverse tecniche tra due e tre dimensioni (dall’incisione al collage), porta avanti da decenni una ricerca rigorosa ma capace di svolte e sperimentazioni, profondamente legata al tema del ritmo, della scansione poetica dello spazio e della temporalità della visione.

Spagnulo (Ceglie Messapica, 1961), proveniente da esordi in ambito pittorico, si è affermato negli anni come scultore, in lavori che mettono in gioco l’elemento gestuale nella lavorazione dei materiali e, al tempo stesso, l’attenzione per il vuoto, per la linea, per i valori grafici e spaziali della produzione plastica.

Un punto di incontro tra i due artisti appare dunque già chiaro, nel loro affacciarsi sui rispettivi ambiti pur restando ben radicati ciascuno nel proprio. In questo spazio, dove la distinzione netta tra le discipline lascia il posto al gusto per i valori ritmici della forma e del colore, dello spazio inteso come dimensione d’esistenza dell’opera d’arte, si instaura un dialogo tra due poetiche capaci di parlarsi.

La mostra, aperta fino al 14 gennaio, sarà visitabile oltre agli orari di galleria, anche nel fine settimana, previo appuntamento.

Enrico Della Torre nasce a Pizzighettone (Cremona) il 26 giugno 1931. Si diploma nel 1955 all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, città dove si è poi stabilito e dove vince nello stesso anno una borsa di studio del Comune di Milano. In seguito nel 1957 vince il secondo premio per la litografia alla Biennale dell’Incisione Contemporanea di Venezia e nel 1960 il primo Premio S. Fedele di pittura. Le sue prime mostre personali risalgono al 1956 alla Galleria dell’Ariete di Milano, presentato in catalogo da Guido Ballo, e alla Galleria del Teatro di Parma, presentato da Roberto Tassi. Da questo momento le mostre, in musei e gallerie private in Italia e all’estero, si susseguiranno con continuità. Dal 1963 incomincia ad esporre alla Galleria del Milione di Milano. Nel 1972 espone alla Wiener Sezession di Vienna, con un testo in catalogo di Franco Russoli e alla X Quadriennale Nazionale di Roma. Nel ’73 apre un suo secondo atelier a Teglio, in Valtellina, ove soggiorna d’estate. Nel 1974 dona cinquanta lastre incise alla Calcografia Nazionale di Roma. Per l’occasione viene pubblicato il catalogo delle incisioni dal 1953 al 1973 curato da Gianfranco Bruno. Vanni Scheiwiller nel 1980 gli dedica un volume nella collana “Arte Moderna Italiana”. Nel 1987 la Neue Pinakothek di Monaco di Baviera promuove un’ampia retrospettiva, con lavori dal 1958 al 1986, curata da Erich Steingräber, una mostra itinerante che toccherà altre città tedesche. Arturo Carlo Quintavalle nel 1989 crea un fondo a lui dedicato con 36 opere presso il CSAC dell’Università di Parma. Gli viene conferito il Premio della Triennale dell’Incisione al Museo della Permanente di Milano nel 1994. Campanotto Editore pubblica i Taccuini 1956-1996. A seguito di una mostra e della donazione di 11O opere, nel 2001 viene costituito al Museo Villa dei Cedri di Bellinzona il “Fondo Enrico Della Torre”. Un altro Fondo viene inaugurato, nel 2008, presso la Biblioteca Statale di Cremona. Nel 1999 è nominato Accademico Nazionale dell’Accademia di San Luca a Roma. Lo stesso anno inaugura un’importante antologica a Palazzo Magnani di Reggio Emilia con dipinti e incisioni dal 1953 al 1999. Il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona nel 2010 gli dedica una sala personale, nella mostra “Collage – una poetica del frammento” curata da Matteo Bianchi. Viene invitato nel 2011 alla 54a Esposizione d’arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia. Nel 2012 viene pubblicato Enrico Della Torre. Catalogo Generale dell’opera grafica, Skira Editore, a cura di Sandro Parmiggiani. Tra le sue recenti personali di grafica ricordiamo Enrico Della Torre, segni della poesia, tenutasi a Cremona presso il Museo Civico Ala Panzone nel marzo-aprile 2019. Recentemente nel 2020 ha esposto in personali: al MIG Museo Internazionale della Grafica di Castronuovo Sant’Andrea (Pz) a cura di Giuseppe Appella; allo Spazio Officina del M.A.X.  Museo di Chiasso e alla Galleria Schumm-Braunstein di Parigi.

Valdi Spagnulo nasce a Ceglie Messapica (Brindisi) nel 1961, trascorre la sua infanzia in Puglia a Grottaglie (TA), località nota per la produzione della ceramica artigianale e artistica, frequentando l’ambiente creativo ed intellettuale dell’area pugliese e non solo sin da giovanissimo, grazie a suo padre, Osvaldo. Nel 1973 si trasferisce a Milano, aprendosi all’ambito europeo con viaggi in Francia, Germania, Svizzera, e iniziando studi artistici dapprima al Liceo di Brera, poi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1984. Parallelamente, l’inizio degli anni Ottanta segna il suo esordio come pittore e l’avvio di una fitta attività espositiva, fra cui si segnala la collaborazione con la Galleria delle Ore di Giovanni Fumagalli, poi negli anni Novanta opere tridimensionali saranno esposte a parete nella galleria Spaziotemporaneo di Patrizia Serra, ove si assiste all’approfondimento delle tematiche plastiche indagate sino agli esiti della sua più recente produzione. Nel 2001 riceve il primo Premio per la Pittura dell’Accademia di San Luca a Roma. La bibliografia delle mostre personali annovera curatele e testi critici di: R.Bossaglia, L.Caramel, C.Casero L.Cavadini, C.Cerritelli, M.DeStasio, E.DiRaddo, R.Ferrario, L.Fiorucci, S.Fontana, M.Galbiati, K.McManus, L.P.Nicoletti, S.Parmiggiani, F.Poli, E.Pontiggia, F.Solmi, F.Tedeschi, A.Trabucco, M.N.Varga, A.Veca e G.Zanchetti. Sue opere figurano in collezioni pubbliche fra cui: Camera del Lavoro (Reggio Emilia); MACAM (Maglione C.se); Accademia Nazionale di San Luca (Roma); Museo della Biennale di Gubbio (Gubbio); Museo Fondazione Michetti (Francavilla a Mare); Museo della Permanente (Milano); Museo del Premio Suzzara (Suzzara); collezione Intesa Sanpaolo (Milano); Casa Museo Boschi Di Stefano (Milano). Svolge l’attività di docente presso le Accademie di Belle Arti di Milano e Firenze. Vive e lavora principalmente a Milano

ENRICO DELLA TORRE – VALDI SPAGNULO

Ritmi visibili

a cura di Kevin Mc Manus

inaugurazione 11 novembre 2021 dalle ore 17.30 alle 21.00

11 novembre 2021 – 14 gennaio 2022

Studio Masiero, Milano

www.monicamasiero.it  info@monicamasiero.it

https://www.instagram.com/studio_masiero/

https://www.facebook.com/studiomasierogallery/

https://twitter.com/monica_masiero

https://www.linkedin.com/in/monica-masiero-b952364/

metropolitana linea 2, verde – fermata ROMOLO

autobus 74 direzione Famagosta – fermata Carlo Torre/Villoresi


Linee. Mario Raciti e Valdi Spagnulo

21 maggio 2019 / NEWS /
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19 maggio – 27 ottobre 2019

Apertura mostre al pubblico 19 maggio 2019

Passeggiata con il curatore 19 maggio ore 16.30

Possibilità di fare l’aperitivo, al termine della visita (aperitivo a buffet 10 euro)

VILLA ARCONATI-FAR

Linee. Mario Raciti e Valdi Spagnulo a cura di Lorenzo Fiorucci e Luca Pietro Nicoletti; Visioni di taglio. Alessandro Gioiello a cura di Alessandro Botta e Luca Pietro Nicoletti; Sguardi nuovi per antiche stanzea cura di Luca Pietro Nicoletti, con la collaborazione di Martina Bortoluzzi, che proseguirà, dopo il successo dello scorso anno, anche per il 2019, arricchita da una nuova sezione assolutamente eccezionale: esposte per la prima volta due opere di Picasso realizzate con il “maestro del vetro” Egidio Costantini negli anni ’50 e ’60 del Novecento.

Anche per la Stagione 2019 Fondazione Augusto Rancilio sceglie di puntare sull’arte contemporanea, all’interno di una cornice, già nel suo passato, ricca di opere d’arte e ancora intrisa del suo antico fascino di Villa di delizie, Villa Arconati-FAR.

Il pubblico potrà godere di ben tre mostre e, in occasione dell’apertura del 19 maggio, ci sarà la possibilità di partecipare alla Passeggiata con il curatore, per poter apprezzare appieno le opere in mostra.

Le mostre:

Linee. Mario Raciti e Valdi Spagnulo

A cura di Lorenzo Fiorucci e Luca Pietro Nicoletti

Ala espositiva – piano terra

La mostra propone un dialogo fra artisti di generazioni differenti attivi a Milano: Mario Raciti (Milano 1934) e Valdi Spagnulo (Ceglie Messapica 1961). Non dunque due artisti assortiti con due mostre nello stesso luogo, ma due linguaggi chiamati a provocare un cortocircuito formale e poetico entro una cornice storicamente ben connotata. Accomunati da una ricerca sviluppatasi intorno alle possibilità di un racconto astratto attraverso la pittura (Raciti) e la scultura (Spagnulo), il dialogo che la mostra cerca di stabilire fra loro, nonostante la distanza di medium artistico, vuole evidenziare una riflessione intorno al tema della leggerezza, sia essa ottenuta attraverso uno smagrimento del segno grafico, o frutto di una struttura metallica piegata a mano e costellata di interventi luminosi, ottenuti grazie all’ibridazione di metallo lucidato e plexiglass, che, per via di trasparenza, arricchisce la qualità luminosa della scultura.

Ogni Domenica fino al 27 Ottobre 2019

 

 

 

Visioni di taglio. Alessandro Gioiello

A cura di Alessandro Botta e Luca Pietro Nicoletti.

Ala delle donne – piano nobile

In linea con lo spirito che aveva animato Espace Kiron a Parigi fra gli anni Ottanta e gli anni Duemila, Fondazione Augusto Rancilio dà spazio alla giovane arte contemporanea presentando il lavoro di Alessandro Gioiello (Savigliano 1982) e la sua indagine visiva intorno al linguaggio e al consumo delle immagini fatta attraverso la reinvenzione iconografica e materiale della lezione degli antichi maestri. Il visitatore potrà apprezzare i due principali filoni della ricerca di Gioiello intorno alla tecnica del collage, che consente inserzioni inaspettate e surreali che scardinano l’ordine e l’iconografia canonica del ritratto e della veduta, e a un sofisticato procedimento di restituzione di frammenti di opere d’arte del passato attraverso l’applicazione su velcro di frammenti di fibra di lana, con un lungo esercizio di pazienza che lo porta a una restituzione rarefatta dell’originale.

Ogni Domenica fino al 27 Ottobre 2019

 

Sguardi nuovi per antiche stanze

A cura di Luca Pietro Nicoletti; con la collaborazione di Martina Bortoluzzi

Piano nobile

Prosegue, dopo il successo del 2018, la selezione di opere degli artisti più rappresentativi della cospicua collezione radunata a Parigi da Espace Kiron a partire dagli anni Ottanta: Antoni Taulé, Pierluigi Bellacci, Peter Deckers in arte Varozza, Jean-Luc Guérin e André Queffurus, Emanuele Gregolin. La mostra sarà arricchita da una nuova sezione assolutamente eccezionale: saranno esposte per la prima volta due opere di Picasso realizzate con il “maestro del vetro” Egidio Costantini negli anni ’50 e ’60 del Novecento, Flamenco e Centauro Testa. Inoltre, si potrà osservare una fotografia originale di Picasso con Egidio Costantini e l’opera Flamenco.

Ogni Domenica fino al 15 dicembre 2019

Villa Arconati-FAR è aperta tutte le domeniche

dalle 11.00 alle 19.00 ( il Giardino monumentale chiude alle 18.30)

Ingresso giornaliero al Giardino e Piano Terra

intero € 7,00 – ridotto € 5,00

Da quest’anno il Piano Nobile della Villa sarà visitabile liberamente e non più solo con visita guidata (ingresso libero previo acquisto del biglietto d’ingresso di 7/5 euro)

Passeggiata con il Curatore ore 16.30 gratuita con biglietto d’ingresso 7,00 euro

Prenotazioni OBBLIGATORIA  “Passeggiata con il curatore”:

m.bortoluzzi@fondazioneaugustorancilio.com

Per maggiori info, orari, sconti e convenzioni:

m.bortoluzzi@fondazioneaugustorancilio.com

www.villaarconati-far.it

 

Ricordiamo che il ricavato degli Eventi e Attività realizzati a Villa Arconati-FAR viene devoluto interamente per i progetti culturali e sociali di Fondazione Augusto Rancilio

VILLA ARCONATI-FAR

Fondazione Augusto Rancilio
Via Madonna Fametta 1,
Castellazzo di Bollate (MI) 20021


Contrappunto – 16 gennaio – 17 febbraio 2018

14 dicembre 2018 / NEWS /
contrappunto

VALDI SPAGNULO
CONTRAPPUNTO
Studio Museo Francesco Messina
16 gennaio – 17 febbraio 2019

Lo Studio Museo Francesco Messina inaugura il giorno martedì 15 gennaio 2019, nell’ambito del progetto PERIMETRI, la mostra Valdi Spagnulo. Contrappunto a cura di Luca Pietro Nicoletti.
L’esposizione illustra attraverso una scelta di opere degli anni Duemila e una scultura appositamente realizzata per gli spazi del Museo, lo stato recente della ricerca artistica di Valdi Spagnulo intorno al tema dell’alleggerimento visivo della scultura e sulla sua possibilità di interagire con lo spazio attraverso un “disegno” tridimensionale.

Seguendo il solco della scultura “di sola linea”, di forte concentrazione lirica e per vocazione antimonumentale, la scultura di Spagnulo cerca un rapporto con l’architettura e mostra l’intenzione di delineare un limite, di tracciare i confini strutturali di uno spazio virtualmente abitabile. Al tempo stesso, lavorando sulla combinazione di materiali e sugli effetti cromatici della scultura, Spagnulo si interroga sulla dimensione ambientale della scultura e sul tema della disseminazione di elementi plastici che nelle loro relazioni reciproche, espandono il racconto della scultura in una dimensione aperta e dinamica.

Contrappunto” è il titolo dell’opera portante site-specific pensata e progettata da Spagnulo per questa mostra presso lo Studio Museo Francesco Messina. Sulla traccia del “disegno scultura”, dell’alleggerimento visivo, del concetto di scultura aperta, asimmetrica, dinamica nello spazio, ha inteso mettere in relazione i due livelli della ex Chiesa di San Sisto attraverso il foro a balconata che, dal piano terra si affaccia sul piano interrato. Un’opera composita di grandi dimensioni in acciaio spazzolato, brunito con inserti di plexiglass trattato e colorato su di un letto di lastre di inox lucidato a specchio. Quest’opera così come, nelle scritture musicali, attraverso l’indipendenza delle varie parti compositive, della mescolanza dei materiali, del trattamento difforme dell’acciaio tra brunitura, satinatura e specchiatura, come in un coro musicale di “controcanti”, nel sovrapporsi delle varie voci attraverso il modus incidentale darà origine al contrappunto nel suo aspetto materico / dirompente /asimmetrico / irregolare / opaco / cromatico / specchiante. Il fruitore dai vari punti d’osservazione sarà più coinvolto da un’anima poetica fatta di linee melodiche che si dipanano e proiettano nello spazio, ove quest’ultimo ospita riverberi e rifrazioni dell’insieme anziché un effetto armonico. Un’architettura basata sui valori strutturali dell’assenza: una scultura per sottrazione.

In occasione della mostra viene presentato il volume antologico Valdi Spagnulo. Contrappunto a cura di Luca Pietro Nicoletti, con testi di Claudio Cerritelli, Lorenzo Fiorucci, Sara Fontana, Matteo Galbiati, Kevin Mc Manus e una conversazione con Giorgio Zanchetti. Nel libro, edito da Edicta edizioni (Parma) viene ripercorsa la carriera dell’artista dagli esordi negli anni Ottanta fino agli anni Duemila, calato all’interno del contesto della cultura artistica milanese e nello sviluppo dell’idea di scultura fatta di sola linea.

Valdi Spagnulo nasce a Ceglie Messapica (Brindisi) nel 1961, e trascorre la sua infanzia in Puglia a Grottaglie (TA), località nota per la produzione di ceramica artigianale e artistica, frequentando l’ambiente creativo ed intellettuale dell’area pugliese e non solo sin da giovanissimo, grazie a suo padre, il pittore Osvaldo Spagnulo. Nel 1973 con la famiglia si trasferisce a Milano, aprendosi all’ambito europeo con viaggi in Francia, Germania, Svizzera, e iniziando studi artistici dapprima al Liceo di Brera, poi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1984. Parallelamente, l’inizio degli anni Ottanta segna il suo esordio come pittore e l’avvio di una fitta attività espositiva, fra cui si segnalano le lunghe collaborazioni dapprima con la Galleria delle Ore di Giovanni Fumagalli, poi con Spaziotemporaneo di Patrizia Serra, oltre a numerose altre personali e partecipazioni a collettive presso altri spazi espositivi. Nel 2001 riceve il primo Premio per la Pittura dell’Accademia di San Luca a Roma. Di lui hanno scritto, nel corso degli anni: Rossana Bossaglia, Luciano Caramel, Luigi Cavadini, Claudio Cerritelli, Marina De Stasio, Elena Di Raddo, Rachele Ferrario, Lorenzo Fiorucci, Sara Fontana, Matteo Galbiati, Kevin Mc Manus, Luca Pietro Nicoletti, Sandro Parmiggiani, Francesco Poli, Elena Pontiggia, Franco Solmi, Alessandro Trabucco, Miklos N. Varga, Alberto Veca e Giorgio Zanchetti. Sue opere figurano in collezioni pubbliche fra cui l’Accademia di San Luca (Roma); collezione Intesa Sanpaolo (Milano); Museo della Permanente (Milano); Museo della Biennale di Gubbio (Gubbio).
Vive e lavora principalmente a Milano ove svolge l’attività di docente per la disciplina di Tecniche e tecnologie delle arti visive nel Dipartimento Arti Visive – Corso Propedeutico e Scuola Artefici presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.

Studio Museo Francesco Messina
Via San Sisto, 4/a – Milano
Perimetri: Valdi Spagnulo. Contrappunto
a cura di Luca Pietro Nicoletti
16 gennaio – 17 febbraio 2019
Inaugurazione martedì 15 gennaio 2019 ore 17.00
Orari di apertura
Da martedì a domenica 10.00 – 18.00 (lunedì chiuso)
Ingresso libero


DOMUS MENTIS

6 novembre 2015 / NEWS /
Domus Inpluvium 2015

 

 

Valdi Spagnulo

Domus mentis 

a cura di Claudio Cerritelli

12 novembre – 18 dicembre 2015

inaugurazione giovedì 12 novembre 2015 ore 18.30

Studio Masiero, Milano.

 

Lo Studio Masiero riapre la stagione espositiva con una personale dello sculture Valdi Spagnulo.

La mostra a cura di Claudio Cerritelli, propone le ultime ricerche dell’artista sul tema iconografico della “Domus”. Due grandi sculture pensate appositamente per lo spazio, due di medie dimensioni, una serie di carte che rappresentano progetti per opere future, oltre a diverse opere più piccole, chiamate Reverse.

Ferro, acciaio e plexiglass pigmentato, sono i materiali dominanti, insieme all’ombra che la scultura forma con la luce.

Nell’ultima importante mostra personale di Valdi Spagnulo “Sguardi sospesi” tenutasi a Palazzo del Broletto a Como nel 2014, venivano presentati diversi cicli di ricerca tra il 2007 e il 2014. Il tema degli “Sferoidi” e quello delle “Architetture” dialogavano con quello delle “Domus”.

Scrive Claudio Cerritelli nel testo che accompagna la mostra:

Nella “domus mentis” si avvertono perimetri slittanti, torsioni prospettiche, sbilanciamenti e dilatazioni, ribaltamenti e calcolate disarmonie che annullano i canoni spaziali. Le incursioni plastiche rendono apprensivo lo sguardo, lo disorientano per sperimentare lo spaesamento e l’enigma, desiderio di addentrarsi nella dimensione dell’ignoto, esperienza non definibile ma, volta per volta, attuabile.”

Il dubbio prospettico, il disequilibrio di gravità, l’asciuttezza delle forme, catturano l’attenzione e sospendono il giudizio. Il disegno geometrico con cui sono costruite le strutture sfugge a ogni regola euclidea liberando la capacità di astrazione in un gioco segnico imprevedibile.

 

VALDI SPAGNULO, Ceglie Messapica (BR) 1961.

Trascorre la sua infanzia in Puglia a Grottaglie (TA), località nota per le produzione della ceramica artigianale e artistica, frequentando l’ambiente creativo ed intellettuale dell’area pugliese e non solo sin da giovanissimo, grazie a suo padre Osvaldo, artista già noto. Nel 1973 si trasferisce a Milano con la sua famiglia, ove inizia le frequentazioni del fervido ambiente culturale della città, aprendosi all’ambito europeo con viaggi in Francia, Germania, Svizzera. Il 1984 è l’anno nel quale si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano. L’inizio degli anni ’80 vedono l’esordio dell’attività artistica come pittore, con partecipazione a esposizioni in ambito nazionale e internazionale e il debutto in mostre personali.

Gli anni ’90 danno principio ad un rapporto più intensificato con le gallerie d’arte private italiane ed europee, affermando la sua partecipazione a esposizioni in spazi pubblici, sancendo altresì il graduale passaggio dalla pittura alla scultura

Dal 2000 intensifica l’attività espositiva con partecipazione a mostre collettive di rilievo ed a mostre personali in gallerie pubbliche e private, ottenendo premi e riconoscimenti, tra i quali il 1° Premio Pittura 2001 dell’Accademia Nazionale di S.Luca a Roma.

 

La bibliografia delle mostre personali annovera curatele e testi critici di: R.Bossaglia, L.Caramel, L.Cavadini, C.Cerritelli, M.De Stasio, E.Di Raddo, R.Ferrario, S.Parmiggiani, F.Poli, E.Pontiggia, F.Solmi, A.Trabucco, M.N.Varga, A.Veca, G.Zanchetti.

Vive e lavora principalmente a Milano.

 

Principali mostre personali

1985. Locale polivalente l’Ultimo Metrò, Milano.1988. In presenza dell’assenza, Galleria l’Ariete, Bologna (a cura di F.Solmi).1989.Vitalità nell’assenza, Libreria al Castello, Milano (testo di E.Pontiggia). 1991. Percorsi della materia, Biblioteca Comunale, S. Donato Milanese (a cura di M. De Stasio). 1992. Tracce, Galleria San Fedele, Milano (a cura di M.N.Varga). A.Reggianini, V.Spagnulo, Centro Culturale Edison, Galleria delle Colonne, Parma (testo di A.Veca). 1994. La pittura come scandaglio dell’anima, Galleria la Meridiana, Agrate Brianza (MI) (a cura di L.Cavadini). 1995. Il colore dell’ombra, Chiostro di S.Agostino, Sala dei Putti, Pietrasanta (LU) (a cura di R.Bossaglia). Per contro: G.Benedini, V.Spagnulo, Castello Visconteo, Trezzo sull’Adda (MI) (a cura di S.Parmiggiani). 1996. Dialogo: D.Nenciulescu, V.Spagnulo, Galleria Spaziotemporaneo, Milano (a cura di L. Cavadini). Duel Art, stand personale galleria Spaziotemporaneo. Villa Borromeo, Cassano d’Adda (MI). La forma nella materia, Comune di Siena, Galleria Palazzo Patrizi, Siena, (a cura di F.Poli). 1997. Miart, stand personale Galleria Spaziotemporaneo, Milano. La forma nella materia, Galeria Lourdes Jàuregui, Zaragoza (E) (testo di F.Poli). 1999. La presenza attiva dell’assenza, Galleria Spaziotemporaneo, Milano. Galleria Ellequadro Documenti Arte Contemporanea, Genova, Palazzo dei Priori – ex Pinacoteca, Volterra (PI). Galerie Art 7, Nice (F) (a cura di L.Caramel). Decantazione lirica, Spazio Cesare da Sesto, Sesto Calende (VA) (testi di L.Caramel R.Ferrario). 2000. Miart, stand personale galleria Spaziotemporaneo, Milano. 2001. 1° Premio di pittura, Accademia Nazionale di S.Luca, Roma. 2004. Parvenze di precarietà, Galleria Arte + arte Contemporanea,Varese (a cura di G.Zanchetti). 2006. Lembo di cielo, Galleria Milly Pozzi Arte Contemporanea, Como (a cura di E.Di Raddo). 2007. Asimmetrie-pieghe-torsioni, Galleria Cavenaghi Arte, Milano (a cura di A.Veca). 2009. Dipinti e Sculture: M. De Angelis, A.Nakamyia, V.Spagnulo, AR Officina Arte Contemporanea,  Gorgonzola (MI). 2013. Arte e…Quintessenza: P.Pasquali, G.Rumi, V.Spagnulo, Quintessenza Tenuta Quadra, Cologne (BS). 2014.Valdi Spagnulo: Sguardi sospesi – sculture 2007/2014, Sala del Broletto, Como (a cura di C.Cerritelli). 2015. La Via Lattea, Galleria Gli eroici furori, Milano, Studio Gabelli, Milano (a cura di S.Agliotti – G.Gabelli).

Numerose sono le partecipazioni alle esposizioni collettive in Italia e all’estero.

Valdi Spagnulo

Domus Mentis

a cura di Claudio Cerritelli

12 novembre – 18 dicembre 2015

inaugurazione giovedì 12 novembre 2015 ore 18.30

 

STUDIO MASIERO

Via E. Villoresi 28 – secondo cortile, 20143 Milano

martedì – venerdì 15.00 – 19.00, per altri giorni e orari su appuntamento

info@monicamasiero.it +39 335 8455470


LA VIA LATTEA

13 febbraio 2015 / NEWS /
La Via Lattea - 2009

 

Valdi Spagnulo

La Via Lattea

a cura di Silvia Agliotti e Giancarlo Gabelli

18 febbraio – 4 marzo 2015

 

inaugurazione: mercoledì 18  febbraio

ore 18,30  - Gli eroici furori

ore 20,00  - Studio Gabelli

ORARI  MOSTRA

Gli eroici furori –  martedì-venerdì dalle 15,30 alle 19,00 – sabato dalle 15,00 alle 18,00

mattino su appuntamento

Studio Gabelli –  lunedì-venerdì dalle 10,00 alle 19,00  – o su appuntamento

La galleria Gli eroici furori arte contemporanea e lo Studio Gabelli inaugurano una personale dell’artista d’adozione milanese Valdi Spagnulo. Pensata per questi spazi, l’esposizione  racconta l’excursus della recente poetica dello scultore che, attraverso una raccolta di opere singole e ad installazione ripercorre circa 7 anni di lavoro, le mostre oscillano quindi  tra un recente passato e il presente.

“Lune, astri, corpi celesti. Una Via Lattea dove, come nella relatività einsteiniana, le grandi masse rallentano il tempo e curvano lo spazio. Le opere di Valdi Spagnulo sono come corpi celesti curvi, freddi di metallo e caldi di plexi, trafitti da altri corpi che ne soppesano l’equilibrio. Forme leggere a tratteggiare spazi possibili oltre il visibile e il concreto. Universi desueti, armonie ancestrali. Forse. Nell’immaginario appaiono storie, vite, navicelle che ci trasportano su pianeti sconosciuti, notti con molte lune che si inseguono. E noi desiderosi di queste incertezze…dal mare di nulla e dalle vaghe stelle inizia il sapere.

I blu, gli azzurri, i corpi cerulei che stanno dentro le opere di Spagnulo e spesso ne fuoriescono tronchi, quasi come piccoli tubicini per l’ossigeno ci permettono di respirare.  Anche se siamo lontani. Molto lontani. A ben più di mille miglia dalla Terra”. (Silvia Agliotti)

 “…Con il ciclo degli “Sferoidi” (2009-2014) si entra in un’altra atmosfera ambientale, si tratta di molteplici pezzi concepiti come una Via Lattea, movimento di frammenti metallici che passano davanti agli occhi dopo essere stati modellati dalle mani dell’artista, esplorazione di luoghi cosmici attraverso i segni audaci della scultura.  .,.In entrambi i cicli di “Sferoidi” conta l’efficacia del procedimento istallativo, il respiro dialettico della composizione, il modo di sentire lo spazio come campo aperto alle sollecitazioni del luogo espositivo. E’ importante il fatto che -ogni volta- l’artista può ricreare la disseminazione dei pezzi inventando nuovi equilibri all’interno del ritmo trasversale che avvolge la parete: scia lattiginosa, sciame in divenire che sprigiona sensazioni fisiche e mentali, pensieri ed emozioni libere di provocare un senso di smarrimento nelle galassie dell’immaginario.” (da Sguardi sospesi, di Claudio Cerritelli, su catalogo).

Gli eroici furori arte contemporanea                                                                                            Studio Gabelli

Via Melzo, 30 – 20129 Milano                                                                                                      Galleria Buenos Aires,11 – 20129 Milano

Tel. +39 02 3764 8381 cell. + 39  347 8023868                                                                          Tel. +39 02 2047853

www.furori.it

silvia.agliotti@furori.it


DALL’OMBRA LA LUCE

7 dicembre 2014 / NEWS /

DALL’OMBRA LA LUCE, incisioni contemporanee

a cura di Claudio Cerritelli,

collettiva con Adalberto Borioli, Italo Bressan, Roberto Casiraghi, Misia De Angelis, Paola Fonticoli, Valeria Manzi, Franco Marrocco, Loredana Muller, Ayako Nakamiya, Alessandro Savelli, Tetsuro Shimizu, Valdi Spagnulo

inaugurazione 11 dicembre ore 18.30,

12 dicembre 2014 – 23 gennaio 2015.

Studio Masiero, Milano

 

Non sono molti gli artisti che si cimentano con l’arte incisoria.  Non è una tecnica usata in tempo di tecnologie avanzate. Nata per creare multipli di opere d’arte da far circolare in epoche dove la comunicazione era lenta e cartacea, viene oggi assediata dalla realtà aumentata del web.

Ovunque si possono recuperare immagini di opere d’arte anche di ottima qualità.  E dunque oggi è solo il desiderio – o il bisogno – dell’artista di cimentarsi in una tecnica tanto difficile, che spinge alcuni autori a cercare i pochi laboratori rimasti per incisori ed esprimere sulla lastra il proprio linguaggio.

Fra loro ci sono i “puristi”, coloro che cercano torchio tradizionale, bulino e inchiostro e gli “sperimentatori” che invece si fanno sedurre dalle nuove macchine di stampa. La lastra viene sempre incisa dall’artista, ma gli inchiostri vengono stampati con tecnologia digitale. E dunque acquatinta e acquaforte spesso sono getti digitali di inchiostro.

In questa mostra vengono presentate solo opere  di artisti che utilizzano la tecnica tradizionale dell’arte calcografica.

Dodici autori, un allestimento con più di venti incisioni diverse -e molte altre  in archivio- tutte opere appartenenti alla categoria dell’astratto, del non figurale, dell’aniconico.

Alcuni Maestri,  alcuni giovani, tutti  assolutamente appartenenti al mondo della pittura o della scultura, alcuni contaminati dalla poesia scritta, tutti pervasi dalla forma poetica della propria cifra stilistica.

Poesia e lirismo si leggono in tutte queste opere prodotte a regola d’arte, grazie all’incontro delle competenze  sui diversi aspetti dell’arte incisoria quali la carta, il torchio e il suo uso, l’inchiostro, la lastra, l’acido, la puntasecca, il bulino, la ceramolle, solo per citarne alcuni, coniugato con la capacità artistica di ognuno.

Rare sono le occasioni espositive dedicate all’incisione, in particolare nelle gallerie private.

E dunque la mostra dall’ombra la luce – metafora che indica il nero dell’inchiostro e il bianco della carta, il processo creativo necessariamente al rovescio e lo svelamento dell’opera solo allo scoprimento del foglio dal torchio- rappresenta un’occasione preziosa per documentare questo tipo di linguaggio,  per approfondirne la conoscenza o ancora, per avvicinarlo per la prima volta.

 

STUDIO MASIERO

via e. villoresi 28 – secondo cortile – 20143 milano

martedì – venerdì 15.00 – 19.00

per altri orari e giorni su appuntamento

+39 3358455470 - info@monicamasiero.it - skype: monicamasiero


OMBRA KAGE 影

1 novembre 2014 / NEWS /

La Galleria PARAVENTI GIAPPONESI – GALLERIA NOBILI

in collaborazione con  Fortunagoinarte presenta

OMBRA - KAGE - 影

6 novembre – 4 dicembre 2014
inaugurazione giovedì 6 novembre ore 18.30

a cura di
Matteo Galbiati e Raffaella Nobili

opere di Pietro Coletta, Marco Grimaldi, Asako Hishiki, Fukushi Ito, Takimoto Mitsukuni,
Ayako  Nakamiya, Patrizia Novello, Pietro Pasquali, Valdi Spagnulo

La Galleria Paraventi Giapponesi- Galleria Nobili ha il piacere di presentare a Milano OMBRA | KAGE |  , mostra liberamente ispirata a Il Libro d’ombra (陰翳礼讃), saggio sull’estetica del quotidiano, scritto da Tanizaki Juni’chiro e pubblicato in Giappone nel 1933.
La collettiva proposta di artisti giapponesi e italiani è stata realizzata grazie al supporto e contributo del Comune di Fortunago e dell’associazione Fortunagoinarte e, concepita per essere sviluppata a tappe, il primo appuntamento si è svolto lo scorso mese di agosto presso gli spazi della sala consigliare del borgo medioevale, un luogo di incontri e mostre d’arte che vanta una storia espositiva ventennale e che ha visto avvicendarsi alcuni trai i protagonisti maggiori dell’arte contemporanea.
La seconda tappa, che prevede un nuovo allestimento presso la Galleria Nobili, aprirà il prossimo 6 novembre 2014 con l’inedita presenza di alcune opere degli artisti presenti nella prima fase e l’inserimento dello scultore Takimoto Mitsukuni.
Tanizaki scrive Il libro d’ombra nel 1933, periodo in cui la società tradizionale giapponese stava mutando notevolmente sotto l’influsso di modelli estetici occidentali, ravvisabili nella nuova e cangiante  fisionomia urbana.  L’irruzione della luce elettrica, a discapito di sistemi di illuminazione più desueti, cambia inevitabilmente l’impressione del mondo cui l’autore è uso. Il rapporto tra la percezione di luce e ombra in Occidente ed Oriente è il pretesto usato da Tanizaki per indagare i cambiamenti in corso. La luce moderna è sentita come accecante rispetto alla penombra degli interni tradizionali giapponesi, dove i materiali e gli oggetti tipici di uso quotidiano quali paraventi in foglia d’oro, ceramiche vissute e cristalli resi opachi dal tempo, vibrano e sono nobilitati da diversi toni e gradi d’ombra.
Quanto gli occidentali cercano luce e chiarezza privilegiando la vista come senso cardine, così gli orientali sviluppano nelle arti e nella letteratura una forte propensione all’ombra, cui è strettamente connesso il concetto di sabi.
Il wabi sabi, 侘寂, è un valore estetico giapponese basato sull’accettazione della transitorietà delle cose secondo la dottrina buddhista di Antiya. Traducibile con bellezza imperfetta è riferibile a quegli oggetti, naturali o artificiali, capaci di evocare in noi una sensazione di serena malinconia.
Wabè la semplicità rustica e sabi la bellezza o serenità che proviene dalla consapevolezza del trascorrere del tempo: così la vita umana e degli oggetti è evidenziata dalla patina, dall’usura, da difetti ed eventuali imperfezioni.
La mostra presentata si ispira fortemente al testo di Tanizaki osservando come l’ombra, diventi mezzo per cui è possibile il recupero e l’esercizio amplificato di tutti i sensi e non solo della vista. Ombra che non si manifesta come oscurità e buio solamente, ma anche attraverso un altro modo di intuire e percepire il colore.
Data la natura itinerante del progetto, la mostra presenta, in ogni occasione di allestimento, una progettazione adeguata e specificatamente pensata per i luoghi prescelti: a Fortunago, antico borgo medioevale in cui il ritmo di vita più lento rispetto alla città favorisce un’attenzione differente, gli spazi non convenzionali a disposizione hanno permesso di esperire le opere con ideali condizioni e giusto tempo. La scelta prevalente ha riguardato opere di scultori che hanno permesso di rivolgersi all’oggetto nello spazio e di aprire una relazione stretta tra la sua corporeità fisica e l’incorporeità cangiante della sua ombra che, per le peculiari condizioni di luce, poteva evolvere e cambiare durante l’arco della giornata. Il cambiamento della percezione nell’osservatore apriva un rapporto con la dimensione del tempo, e le influenze delle diverse condizioni di luce date dal passaggio dei giorni e delle stagioni differenti.
Negli spazi della galleria a Milano le condizioni saranno nuovamente diverse e suggeriranno livelli inediti di lettura delle opere proposte, insistendo e accentuando la riflessione su Tanizaki da cui tutto ha avuto origine.

con il Patrocinio della Provincia di Pavia e di I Borghi più Belli d’Italia
con il Patrocinio e il contributo di Comune di Fortunago
organizzazione e coordinamento Fortunagoinarte
con il supporto di Michele Perego personal promoter San Paolo Invest e Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili

Per informazioni e richiesta immagini ad esclusivo uso stampa contattare:

PARAVENTI GIAPPONESI – GALLERIA NOBILI
Via Marsala 4 Milano - Telefono +39026551681
Raffaella Nobili +393396008358
Alessio Nobili    +393480687073
Orari: lunedì 15.00-19.00; da martedì a sabato 11.00-13.00 e 14.00-19.00

 


VALDI SPAGNULO, SGUARDI SOSPESI – sculture 2007 / 2014

4 aprile 2014 / NEWS /
White shadow 2007, ferro, acciaio, plexiglass pigmentato, vernici, cm.70x80x15 ca.

coume-como

VALDI SPAGNULO 

SGUARDI SOSPESI – sculture 2007 / 2014

a cura di Claudio Cerritelli

Palazzo del Broletto – Como

3 maggio – 2 giugno 2014

inaugurazione: sabato 3  maggio – ore 18,30 La mostra pensata appositamente per questo spazio espositivo, dallo scultore Valdi Spagnulo, racconta l’escursus della recente poetica dell’artista di origine pugliese che dal 1973 vive a Milano. Scrive il curatore della mostra Claudio Cerritelli: “Questa mostra oscilla tra passato e presente ripercorrendo circa 7 anni di lavoro di Valdi Spagnulo attraverso cicli di opere che trasformano il luogo espositivo in un teatro di percezioni visive e tattili. L’ambiente è attraversato dagli stati pulsionali dei materiali, concatenazioni di opere bilanciate su opposte qualità, dinamismi plastici modulati nella fermezza del metallo e lievi cromatismi depositati nella trasparenza del plexiglas.  Valdi sviluppa il suo racconto polisensoriale cercando respiri dilatati, percezioni instabili del vuoto, vibrazioni aeree sospinte oltre i limiti del reale, prossime a quella vastità imponderabile cui aspira lo scultore mentre costruisce e trasforma i materiali scelti con ostinata accuratezza. Lo spettatore ha il compito di entrare nelle soglie abbagliate dal bianco totale e di ammirare le geometrie disseminate nello spazio, dialogando con metamorfosi di forme reversibili e con schermi di immaginarie galassie, fino a captare i mutevoli riverberi che modificano i confini prestabiliti. Nel percorso espositivo le opere si presentano nella dimensione irripetibile di nuove relazioni, partecipano a un’istallazione totale giocata sulle consonanze dei materiali, in uno scambio continuo tra valori strutturali e percezioni virtuali, processi fisici e mentali tenuti sempre sul filo della leggerezza. I cicli di ricerca (2007-2014) si collegano spontaneamente tra di loro come una costellazione d’immagini in cui s‘incontrano i caratteri persistenti dell’immaginario di Valdi: simmetrie infrante, torsioni in bilico, sconfinamenti lineari, impronte modulari,  e ogni altra tentazione di inglobare architetture interiori e astrazioni spaziali. In questa dimensione polivalente spazio nascono inquiete tensioni mentali, cresce il conflitto tra emozione e razionalità, si avvertono possibilità sensoriali intrinseche alla luce che si rivela e -al tempo stesso-  si trasforma in energia mentale proiettata altrove.  Siamo in presenza di un’aspirazione a esprimere l’esserci della scultura come potenzialità di luoghi reali e virtuali, dimensione fenomenica di forme astratte e concrete, esplorate con passione per cogliere l’essenza dei valori costruttivi inusitati. Ed è proprio con quest’ansia di invenzioni spaziali che Valdi Spagnulo sta sviluppando la sua avventura creativa,  interrogando i materiali e le tecniche, sperimentando le forme più appropriate per esprimere una verità immaginativa fatta non di soluzioni compiute ma di sguardi sospesi sul confine di molteplici sensi.”

 

SCARICA IL COMUNICATO Valdi Spagnulo, Sguardi Sospesi, Broletto